Cosa significa realmente “sentirsi a casa”
Tutti abbiamo in noi il ricordo della prima casa nella quale abbiamo abitato da bambini. Ma cosa significa realmente “sentirsi a casa”? Quando la mente ci riporta indietro nel tempo sussultiamo a sentire così vividi odori e sapori che ci hanno accompagnato nell’infanzia. Come quando dopo tanti anni ritorniamo nei luoghi che ci hanno visto crescere, e riproviamo tutte quelle emozioni che provavamo da bambini. Per quello alle volte staccarsi dalla propria casa diventa così difficile e doloroso.
Allo stesso modo per gli acquirenti alla ricerca della casa dei sogni quello della scelta è un momento che riveste particolare importanza, non solamente dal punto di vista della robustezza o qualità, ma anche per le emozioni che sa trasmettere.
In inglese viene fatto un interessante distinguo linguistico: si parla di “house” per indicare l’edificio, la fisicità dei muri, mentre si utilizza il termine “home” per far riferimento al luogo, destinato agli affetti e non alla fisicità di esso.
Quando si compra casa, ci si trova un po’ come se si dovesse iniziare una nuova relazione. C’è che si innamora a prima vista e chi invece preferisce prendersi del tempo prima di lasciarsi coinvolgere.
Non a caso l’arredamento va di pari passo con la psicologia e sono numerose le correnti di pensiero che invitano a scegliere uno stile piuttosto che un altro.
Si parla infatti di “psicologia dell’abitare”, definendo quelle azioni volte a definire gli spazi e a quelle operazioni di interior design volte alla creazione di arredamenti personalizzati.
Perché “sentirsi a casa” è veramente importante e tutti dovremmo imparare a trovare la nostra dimensione domestica.